La Nazione 7 Dicembre 1949

 
 


 Feroce atto di brigantaggio in Maremma

UNA FAMIGLIA DI COLONI DECIMATA
DA QUATTRO BANDITI MASCHERATI

Un morto e tre feriti gravi - Un colono riesce ad evadere dalla "casa della morte" ed a chiamare i carabinieri - Vasta battuta della polizia su tutta la zona - Alcuni fermi

Altre notizie sull'omicidio Sillari.
Il luogo del delitto.
Le foto delle vittime.
Catturati tre banditi.
Una storia che sconfina nella leggenda.

GROSSETO, 6. -  Un orribile gesto di banditismo è avvenuto (ieri n.d.r.) nel Grossetano, a pochi chilometri dalla tenuta di Montelattaia, presso Montemassi. In questa località, si trova isolata nella campagna una casa di proprietà dei fratelli Silla e Pietro Sillari, che vi abitano con le loro mogli Rita e Gemma ed un garzone, Bruno Rampini, di 26 anni.
I Sillari, che nella zona godono la fama di gente agiata, se non proprio danarosa, hanno al piano terreno della casa un piccolo negozio di alimentari e di generi di monopolio. Sempre al piano terreno è situata anche una cucina, mentre le camere da letto e le altre stanze di abitazione si trovano al piano superiore.
E' nella piccola cucina che ieri sera è avvenuta la tragedia. I due fratelli Sillari, con le loro mogli ed il Rampini, si trattenevano a veglia dopo aver cenato, quando improvvisamente si udì battere alla porta. Andò ad aprire la moglie di Pietro, Gemma, e la scena che le apparì dinanzi agli occhi le fece agghiacciare il sangue nelle vene. Tre figuri armati e mascherati, spinto con un calcio il battente, intimavano alla donna di lasciarli entrare.
"Assassini!" gridò subito Gemma e cercò di richiudere la porta, ma i tre, datale una spinta, entrarono nella cucina.
Erano tre uomini dall'aspetto giovanile e con grandi fazzoletti neri che lasciavano loro scoperti solo gli occhi, mentre la fronte spariva sotto grandi cappelli a tese abbassate. Uno di essi era armato di moschetto e gli altri due di pistole e pugnali. Senza aprire bocca l'uomo col moschetto fece con una mano il gesto di chiedere il denaro. Nella stanza tutti erano ammutoliti ed avevano alzato le braccia, mentre le donne erano corse a stringersi verso i loro uomini.
Pietro Sillari, però,  si trovava nel punto della stanza ove si apriva una porticina che dava sul retro della casa. Improvvisamente, con un balzo, apriva la porta e si gettava fuori con l'intenzione - dichiarò più tardi -  di rientrare dall'ingresso principale armato di un forcone. Ma, davanti all'altra porta,  si trovava un quarto compagno dei banditi che fungeva da "palo", armato di moschetto e che appena scortolo, gli sparava contro due colpi che per fortuna andarono a vuoto.
Terrorizzato, Pietro Sillari, fuggiva per la campagna e, raggiunta una vicina casa di contadini suoi amici, chiedeva affannosamente un fucile. Colti di sorpresa nel sonno, gli amici indugiarono un po'. Prima di tutto il fucile era guasto e poi non era prudente andare di notte soli e disarmati ad affrontare quattro banditi che invece apparivano armatissimi. Conveniva, invece, correre ad informare i carabinieri.
Mezz'ora dopo, i carabinieri, seguiti da un gran numero di persone e dallo stesso Pietro Sillari,  giungevano alla casa dell'aggressione. Una raccapricciante scena si presentava agli occhi dei sopraggiunti. Le due donne, Silla Sillari e Bruno Rampini, giacevano in un angolo accatastati uno sull'altro, orribilmente lordi di sangue. Da quel carnaio si levavano flebili lamenti.
Si cercò di portare soccorso ai quattro feriti, ma Rita Sillari, già in agonia, spirò dopo pochi secondi tra le braccia dei soccorritori. Gli altri tre furono trasportati all'ospedale di Grosseto e ricoverati con prognosi riservatissima. Il medico di turno, dottor Santini, infatti, riscontrava a Silla Sillari, 49enne, ferite d'arma da fuoco alla regione cervicale anteriore sinistra con ritenzione di proiettile; a Gemma Sillari, ferite multiple d'arma da fuoco all'addome e alla regione sternale; al Rampini, ferite d'arma da fuoco all'emitorace sinistro.
Corso al piano superiore ove si trovava il denaro, Pietro Sillari ha trovato tutto in ordine e nessun mobile scassinato. Anche nella cucina nessun cassetto era stato aperto. I carabinieri iniziavano immediatamente una vasta battuta della zona che finora non ha dato alcun risultato.
Ingenti forze di polizia, partite dai centri vicini, stanno battendo le strade e controllando tutti i paesi della zona. Si crede che i banditi, spaventati dal fatto che il Pietro Sillari era riuscito a fuggire e temendo di essere sorpresi, abbiano rinunciato al bottino dopo aver effettuato la strage.
Tra le voci che circolano, v'è quella secondo cui Pietro Sillari avrebbe riconosciuto uno dei banditi in un giovane già ricercato dalla polizia per altro reato. Si parla anche di "fermi" effettuati. Ma sono voci che cercheremo di controllare appena possibile.


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