LA MAREMMA TOSCANA.


 
 

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STUDI STORICI ED ECONOMICI
di

LORENZO GROTTANELLI

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Consigliere e Deputato della provincia di Grosseto.

Siena
Ignazio Gati, Editore – Libraio

- Anno 1876 -

[...] Nella corte di Montemassi era situato quel casale detto palazzo di dogana, ossia la residenza degli amministratori dei pascoli, stato venduto dopo la soppressione di questa istituzione.
Il torrente Asina passa per il territorio e si scarica nel fiume Bruna.
Oltre il mulino detto mulinaccio, e presso a poco a cinque chilometri dal costello, si trova l'altro detto del muro che prende questa denominazione da quel muraglione, che una malaugurata vanità consigliò ai senesi di far costruire, allo scopo di formare un lago o gran conserva per il pesce di acqua dolce nel loro stato, raccogliendo le acque della Bruna chiudendo fra due colline una piccola vallata con un gigantesco argine in pietra.
Furono incaricati della costruzione di quest'opera Iacopo Petrucci e Mino Placidi, e fu terminata nel 1489.
Le acque troppo presto dirette nel nuovo bacino, la piena straordinaria accaduta, o difetti di costruzione restati sempre ignoti, furono forse tutte insieme le cause che sulla fine del decembre 1492, il gran muro si ruppe violentemente, ed i grossi frantumi vennero portati a molta distanza, ove ancora si vedono giacere grandi informi masse di materiale e cemento.
L'opera che costò una importante somma alla repubblica, e che Girolamo Gigli designa come reliqua della gran munificenza dei senesi, se avesse corrisposto ai desideri di questi, avrebbe accresciuta la già troppo micidiale insalubrità dell'aria dei vicini castelli, fra i quali Pietra; circostanza che non avrebbe preoccupato davvero i senesi, persuasi che la maremma era ormai condannata ad essere inesorabilmente un paese di desolazione.

( Documento gentilmente concesso da Walter Scapigliati )

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