GUZZO TOMMASO

Io sottoscritto Guzzo Tommaso, dichiaro di avere lavorato alle dipendenze della Società Montecatini dal 7 di luglio 1945 al 17 maggio 1952.
Nei primi del 1947, al pozzo Raffo, al livello 260, in cima al fornello della compagnia 18, l'ing. Carli ebbe a dichiarare che il sistema a franamento sarebbe una rovina della Miniera di Ribolla.
Faccio presente che il sottoscritto ebbe a lavorare alle compagnie 21, 22, 19, 23 del livello 175, compagnie queste in produzione con la coltivazione a taglio continuo ed era severamente proibito dal caposervizio di fare le ripiene con la terra di miniera, ma nei vuoti dove si levava il carbone vi doveva essere messa terra di campo, perché dicevano che la terra di miniera era pericoloso metterla nelle ripiene.
Era severamente proibito lasciare un piccolo vuoto perché questo poteva portare ad accumulazione di grisou; dichiaro inoltre che nei lavori non vi era oltre 31° di temperatura, al massimo 32°; tutti i cantieri avevano una areazione sufficiente con questo sistema di coltivazione.
Veniva recuperato tutto il legname, rotaie, vagoni, motori, ecc..., mentre con la coltivazione a franamento tutto è rimasto nelle gallerie.
Queste cose io le ho dette all'Ing. Carli il giorno 4 maggio ca. alle ore 17, alla presenza del Ministro Vigorelli, del Prefetto, del Colonnello dei Carabinieri, del Signor Giustignani; erano presenti anche l'On. Maria Maddalena Rossi e la Vice Presidente dell'I.N.C.A., Sig.ra Giovanna Barcellona; Romano Pierino dell'I.N.C.A provinciale.
A queste mie dichiarazioni l'Ing. Carli non seppe rispondere, anzi il signor Giustignani della Direzione della Montecatini di Milano, lo portò via.
Avrei piacere di fare un confronto con questo Ingegnere.
In fede.
Ribolla, lì 8/5/1954

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