IL POZZO TOSCANO DELLA MINIERA DI LIGNITE DI RIBOLLA E LE PRIME OSSERVAZIONI GEOTERMICHE IN TOSCANA.
Anno 1848 - 1849.


Tratto da:
 <<Sur un filon antimonifère, les solfatares, les alunières et les lagoni de la Toscane, et sur l’accroissement de température en profondeur>>, di H. Coquand, Bulletin de la Société Géologique de France, Série II, Tome 6, 1848-1849, pag.155 
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Altri documenti sul pozzo Toscano (stratigrafia e carta topografica).

  ……….Le esperienze che sono state fatte sulla temperatura interna del globo hanno dimostrato che l’aumento del calore è di un grado centigrado ogni  25 - 30 metri di profondità.Questo risultato, dedotto da un gran numero di osservazioni raccolte nelle miniere, concorda con quelle che sono state fornite dai pozzi artesiani, in maniera che le obiezioni che sono state fatte qualche volta in merito alle prime osservazioni, a causa di elementi di errore che sono stati supposti viziati, sia a causa dell’assembramento dei lavoratori, sia per il calore sviluppato dalle lampade, si trovano annichilite per l’irreprensibilità delle seconde.Fino in questi ultimi anni, questa constatazione generale, veramente rimarchevole, non era stata messa in dubbio da eccezioni troppo eclatanti; solamente i limiti estremi di variazione constatati nelle miniere di carbone di Décise e di Littry indicavano una progressione di temperatura più considerevole di qualsiasi altro luogo del globo; ma il calore sviluppato dalla decomposizione delle piriti così abbondanti nei combustibili fossili, poteva sviluppare fino ad un certo punto questo aumento anormale.Ci è stato permesso di credere anche che le influenze di questa natura non erano affatto estranee allo stato termometrico del pozzo di Monte Massi, in Toscana, che, come si sa, è scavato in un terreno terziario lignitifero. I Signori Matteucci e Pilla hanno constatato un accrescimento della temperatura di un grado ogni 13 metri di profondità. Nel mese di aprile 1843, si era raggiunta la profondità assoluta di 348 metri e quella di 293 metri al di sotto del livello del Mediterraneo. Uno strato molto sottile di carbone che si attraversò a 120 metri, e nel quale il termometro salì a 25 gradi, fu la sola traccia di combustibile che i lavori indicarono. Dopo non si attraversò che dell’arenaria, dei conglomerati e delle argille; in fondo al pozzo lo strumento segnò 41 gradi, di conseguenza non si può attribuire questo risultato al riscaldamento degli strati a causa della decomposizione delle piriti.Se le esperienze qui sopra illustrate si applicano ad una contrada situata a ridosso di manifestazioni vulcaniche, si dovrebbero accettare senza opposizione le conclusioni dei sapienti professori di Pisa; ma quando si considera che Monte Massi è quasi al contatto delle allumiere di Montioni, al centro delle quali scaturiscono ancora delle sorgenti caratterizzate da una alta temperatura, così…..  

( Traduzione di Walter Scapigliati )


Nota:  
Queste osservazioni del Coquand documentano l’importanza storica e scientifica del Pozzo Toscano della Miniera di Ribolla nella storia della <<Geologia>> in Toscana ed in Italia. Esse rappresentano il primo documento tecnico pubblicato che descrive il gradiente geotermico in una area interessata da coltivazioni minerarie a lignite; pertanto il lavoro si colloca storicamente fra i primissimi studi di <<Geotermia>> effettuati in Italia.

 Walter Scapigliati  


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