La miniera anno per anno

 
     

 

1896

Miniera Casteani

Si è continuato il depilaggio degli ultimi lembi di carbone rimasti fra il IV e il V livello battendo in ritirata verso il pozzo Teodoro, e di quelli di protezione lungo la galleria principale del V piano.
Siccome varie antiche discenderie, al di sotto del V piano, avevano dimostrato l'esistenza di una faglia, che correva a circa m. 18 o 20 sotto quella galleria, e interrompeva lo strato, in modo che al di sotto non si era potuto rinvenirlo, si decise di escavare anche tutto questo carbone, sotto strada, ed alla fine dell'anno questo lavoro era compiuto.
Ora di questa miniera non restano da esaurire che gli ultimi pilastri di protezione delle gallerie IV e V piano e per effettuare la loro coltivazione fu riaperta l'antica discenderia Caraffi.
Quasi tutti i cantieri furono escavati e si escavano tuttora col sistema dei riempimenti.

Miniera di Montemassi – Cantiere Casa Papi

Fu esaurita l'acqua che aveva invaso il cantiere di Casa Papi, il quale fu rimesso in coltivazione.
In causa delle piogge straordinarie dell'annata, i lavori rimasero molto contrariati dall'acqua. Tuttavia si estrassero circa tonnellate 7.000 di carbone.
La miniera è tutta tracciata e vennero pure riconosciute le faglie e le interruzioni che limitano questo lembo di banco, dal quale si ritiene di poter ancora ricavare da tonn. 12.000 a 13.000 di buon carbone.
La quantità di acqua che si dovette estrarre fu di circa mc. 360 al giorno.

Cantiere Ribolla

I lavori al II piano avevano quasi esaurito il carbone esistente sopra questo livello, quando per una serie di nubifragi e per i conseguenti straripamenti di due fiumi, le acque invasero la miniera ed obbligarono la direzione a concentrare i lavori soltanto al I piano, al di sopra del quale si esaurirono tutti i carboni disponibili.
Nel corso dell'anno si svilupparono i lavori ed i tracciamenti dal pozzo Cortese.
Con m. 44 di traverso banco nel tetto al IV piano e 94 al III, si è raggiunto il banco carbonifero, che fu trovato di m. 10 di grossezza al IV piano e di m. 8.50 al III con la inclinazione di 38°.
Sotto ad esso si riscontrò un'alternanza di straterelli di carbone e di scisto ed alla profondità di circa m. 6 si rinvenne costantemente un secondo banco di carbone di qualità discreta di m. 1.20 di grossezza.
Si sono eseguite gallerie di tracciamento al III e IV piano, ed una intermedia che servirà per il servizio dei riempimenti, con uno sviluppo totale di m. 400 in carbone e 3 rimonte dal IV al III piano più una dal III al II piano.
Con questi lavori nella parte inferiore del III e IV piano si sono riconosciute le stesse zone di sterile che erano state constatate al I e II piano; però, con la galleria del IV piano ad est, si sono già ritrovate le zone ricche dei piani superiori.
La miniera è tracciata e preparata per conseguire una produzione maggiore di quella avutasi per l'addietro.
Si segue per questa miniera il metodo di coltivazione già in uso nella miniera di Casteani, ossia si considera il banco di m. 6 come se fosse formato da tre strati di due metri l'uno che si abbattono successivamente a partire dal basso facendo i riempimenti con sterile che si ricava da molini posti al tetto.
Per la coltivazione delle parti di banco molto potenti che si trovano al IV livello, si tenterà il metodo di coltivazione per riempimenti, ma a fette o zone orizzontali anziché inclinate.
Al pozzo si collocò un nuovo castello metallico costruito dallo stabilimento di Piombino, impiantando contemporaneamente una macchina d'estrazione della forza di 60 cavalli, che può funzionare anche per metà separate, essendo a due cilindri, due tamburi, ecc. e due caldaie, in lamiera d'acciaio di mq. 54 di superficie riscaldata.
La pompa stabilita al IV piano estrae circa mc. 300 d'acqua al giorno; onde diminuire la quantità d'acqua al fondo della miniera, si decise di stabilire un'altra pompa anche al III piano.
Dal II la pompa stabilita nel vecchio pozzo Ribolla non ne estrae in media che circa mc. 150 al giorno.
Il pozzo e i suoi meccanismi possono permettere una produzione giornaliera di tonnellate 500 di carbone; sarà così possibile aumentare la produzione attuale che raggiunge in media tonn. 100 al giorno.
Macchine e caldaie furono fornite dalla Casa E. Breda di Milano.



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