La miniera anno per anno

 

 

 

 

1948

La crisi nel mercato dell'industria llignitifera, improvvisamente manifestatasi verso la fine del 1947, è perdurata intensa per quasi tutto il 1948, salvo modestissimi miglioramenti avutisi verso la fine dell'anno.
Alcune miniere producenti minerale di caratteristiche troppo scadenti sono state costrette a chiudere; tutte le altre a limitare la loro attività produttiva.
Ciò non sempre è avvenuto senza perturbazioni nell'economia delle aziende e senza qualche penoso contraccolpo sociale.

Miniera di Ribolla.

Società Montecatini.
Per fronteggiare la grave crisi del mercato delle ligniti la miniera di Ribolla si è trovata costretta a mettere in opera ogni mezzo per ridurre i costi di produzione e migliorare le caratteristiche del minerale mercantile.
In relazione a ciò nel corso dell'anno ha proceduto al licenziamento graduale di circa 700 operai sui 2500 in forza; ha concentrato l'attività produttiva nelle parti del banco caratterizzate da maggiore regolarità di giacitura e da migliore qualità del carbone; ha trasformato ove possibile i metodi di coltivazione in modo da elevarne il rendimento.
A quest'ultimo riguardo è interessante riferire che ottimi risultati sono stati ottenuti trasformando il metodo classico di Ribolla delle fette orizzontali discendenti in un sistema per fette inclinate discendenti (sempre prese con tagli continui).
Ciò è stato possibile evidentemente ove il banco presentava andamento regolare a pendenza non superiore a 35°.
Nei lembi di banco molto raddrizzati, con inclinazione non inferiore a 50°, è stato invece applicato brillantemente un metodo di coltivazione per gradino rovesciato.
Con l'eliminazione dei cantieri di basso rendimento e con la chiusura delle sezioni Casteani e Collacchia, verificatasi nel mese di maggio, la produzione dell'anno è diminuita del 27 % rispetto a quella del 1947, ma il potere calorifico superiore del prodotto mercantile è aumentato in media da 5300 a 5800 calorie.
I lavori di coltivazione svolti nelle varie sezioni hanno avuto luogo come appresso indicato.
Pozzo Costantino: fra i livelli -81 e -110; -110 e -125; -125 e -135.
Pozzo 7: fra i livelli -76 e -88; -97 e -125; -125 e -150.
Pozzo 8: fra i livelli -175 e -200; -200 e -237 sud; -225 e -260 nord.
Pozzo 2: fra i livelli -110 e -132; -132 e -154; -154 e -175.
Allo scopo di migliorare le condizioni di ventilazione delle sezioni Costantino e 2 è stata sistemata la comunicazione, al livello -132, tra le due sezioni e si è dato inizio ai lavori di ripresa del pozzo Cortese, chiuso prima del passaggio della guerra, il quale servirà anche come nuova via di afflusso ripiene.
A fine d'anno il pozzo risulta sgomberato e riattato fino alla quota -86.
Nella sezione Camorra è stato portato a termine lo scavo e la muratura del pozzo 9 fino a quota -265.
A questo livello è stato staccato un traverso banco in muratura, che è stato poi collegato mediante galleria con l'analogo traverso banco del pozzo 9-bis.
Il primo traverso banco ha trovato il banco lignitifero che mostra una potenza di m 4.

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