La miniera anno per anno

 

 

 

 

1944

Miniera di Ribolla.

Società Montecatini.

Durante i primi mesi del 1944 i lavori produttivi andarono via via rallentando per deficienza di materiali e di personale e per difficoltà di trasporto della lignite.
Anche le ricerche furono limitate a due soli sondaggi, in località Selvello, entrambi negativi.
Approssimandosi il fronte di guerra vennero predisposti vari provvedimenti allo scopo di salvaguardare nel miglior modo gli impianti e le opere sotterranee da eventuali azioni distruttive e dal pericolo d'incendi durante l'inevitabile periodo di abbandono.
Il 15 giugno, nell'imminenza del passaggio del fronte, furono chiusi tutti i pozzi.
La guerra passava oltre senza arrecare alcun danno agli impianti della miniera.
Succedeva un forzato periodo di inattività che si protraeva sino al 19 di agosto, quando ottenuta, in via eccezionale, una limitata fornitura di energia si poteva iniziare la riapertura dei pozzi e il graduale riattamento delle vie interne.

Le sezioni pozzo 7 e pozzo 8, dove le gallerie murate avevano maggiore sviluppo, furono trovate in discrete condizioni di stabilità.
Le sezioni pozzo S. Feriolo e pozzo Costantino si presentarono invece allagate e completamente franate.
Della sezione pozzo 2 erano rimaste aperte solo le gallerie murate -132 e -154, mentre la sezione pozzo 3 era completamente allagata.
Data l'entità dei danni subiti dal sotterraneo e la scarsa disponibilità di energia elettrica, tutta l'attività della miniera è stata nel secondo semestre quasi completamente assorbita dall'opera di riattamento e ripristino di gallerie e cantieri.
Tuttavia è stato possibile iniziare assai presto qualche lavoro produttivo nella sezione di pozzo 8 e più tardi in quella di pozzo 7.
Nel mese di ottobre si era raggiunta una produzione giornaliera di 130 tonnellate, che poi si è ridotta notevolmente a causa della scarsissima assegnazione di energia elettrica.


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