La miniera anno per anno

 
     

1923

REGIONE OCCIDENTALE DELL'ALTO BACINO DELLA BRUNA.

Miniera di Casteani.

Presso l'antica Fattoria di Casteani, nel fosso Manieratico affiora un banco di lignite nera picea di 6 a 8 metri di potenza ed un sottobanco di un metro separati da 5 metri di argilla.
Fino dal 1838 venne quivi iniziata la coltivazione del 1° banco estendendovi in seguito i lavori per 800 metri in direzione NS e 500 metri in pendenza verso Ovest.
Nel 1898 essendo state incontrate strozzature da tutti i lati così in direzione come in pendenza vennero abbandonati i lavori.

Ricerca di Casteani Nord.

Nel 1916 con quattro trivellazioni eseguite a 500 m circa di distanza a Nord degli antichi avanzamenti della miniera Casteani venne incontrato a profondità rispettive di m 100, 118, 131, 145 il banco di lignite con potenza di 2 a 4 metri.
Seguì lo scavo di due pozzi di grande diametro che vennero murati e corredati dell'impianto d'estrazione chiamati Pozzo Nord e Pozzo S. Barbara, profondi rispettivamente 140 e 180 metri.
Partendo dal primo di essi, furono sviluppati due livelli di tracciamento nel banco di lignite alla profondità di m 84 e 140.
Col secondo pozzo fu tagliato il banco a m 170 di profondità e poi seguito per breve tratto con galleria.
Tanto nell'uno che nell'altro pozzo, il banco lignitifero si presentò ondulato ed irregolare con direzione NE-SO, pendenza di 30° verso N-O e potenza media di circa m 2.50.
Data le condizioni poco favorevoli del mercato lignitifero, questi lavori vennero sospesi nel 1922.

Ricerche di Perolla.

In seguito all'esito incoraggiante delle trivellazioni di Casteani Nord, s'intrapresero nel 1918 delle trivellazioni anche a Perolla, grossa Fattoria che segna il limite N-O del piano della Bruna, 4 Km a Nord di Casteani.
Con uno dei 5 saggi ivi praticati, si constatò a 175 metri di profondità la presenza di un banco di lignite di m 7.50 di potenza, però molto scistosa.

Ricerche Casteani Sud.

Anche dal lato Sud dell'antica miniera di Casteani fu ricercata nel 1920 la prosecuzione del banco mediante un pozzo eseguito nell'alveo del fosso Manieratico 300 metri a Sud del ponte che lo attraversa sulla strada Comunale Gavorrano – Montemassi, ad una distanza di m 600 circa dagli avanzamenti Sud dell'antica miniera.
Con tale pozzo fu trovato il banco a poca profondità dal suolo con potenza di 6 metri e pendenza verso NO.
Ma questa ricerca, data l'epoca sfavorevole del mercato lignitifero, venne presto abbandonata.

Ricerche del Petraio.

Tali ricerche furono eseguite nel 1918 presso il podere Petraio, posto a 3 Km a SO di Casteani e Km 2 e mezzo a NO del Castello della Pia de' Tolomei.
Ivi affiora in una collina argillosa e ghiaiosa un fascio della potenza complessiva di due metri, costituito da filetti alternati di lignite scistosa o picea ed argilla, pendente di 20° verso SE.
Questo fascio fu seguito con circa 120 metri di galleria in direzione ed altri 30 di galleria inclinata secondo la linea di massima pendenza.
Fu inoltre esplorato il terreno del letto, mediante traverso banco di una ventina di metri, il tutto senza favorevole risultato perché non s'incontrò alcun altro strato di lignite e si constatò anzi che il fascio affiorante s'impoveriva di lignite internandosi.
Furono allora intraprese le trivellazioni seguenti:
una in località Petraio, prossima alla suddetta galleria. Si attraversarono per 86 metri sabbie e ciottoli senza incontrare argille;
due in regione posta a un chilometro a Nord di Campo Tondello. Queste diedero i risultati seguenti:
1 – Argilla, venuzze di lignite a m 25; argilla fino a m 96; conglomerati fino a 170 metri.
2 – Argille fino a m 80; sabbie e conglomerati fino a m 96; senza tracce di lignite.
Infine una quarta trivellazione venne eseguita a 80 metri a SE della stessa Fattoria di Campo Tondello attraversando per m 68 soltanto sabbie e ciottoli.
I conglomerati incontrati sotto le argille con le due trivellazioni a Nord di Campo Tondello, si ritennero appartenere all'orizzonte dei conglomerati di basse della formazione miocenica; le sabbie e le ghiaie non rappresentano che una particolare facies del miocene lacustre della Bruna.
L'esito delle ricerche fu negativo.

Miniera di Poggio alla Foglia.

Nel 1918 fu esplorato un affioramento di lignite che appariva a 200 m ad Ovest del valico della Collacchia, ove passa la strada Gavorrano – Montemassi nello sprone di Monte Nebbiaio che separa come si è detto in due parti il Bacino Superiore della Bruna.
Questo saggio si trova esattamente 700 metri ad Est della ricerca Casteani Sud di cui si è parlato.
Seguendo il detto affioramento si trovò a piccola profondità un banco della potenza di m 7, dell'andamento da prima verticale poi inclinato di 30° a Ovest.
Il banco fu esplorato per 130 metri in direzione e 70 in pendenza.
In direzione si trovò interrotto a SO da una faglia che non fu sorpassata, in pendenza prosegue.

Miniera Collacchia.

Si trova sul versante occidentale del valico della Collacchia prenominato e quindi immediatamente Nord della Miniera di Poggio alla Foglia.
Con due pozzi fu trovato a m 55 di profondità in orizzonte geologico poco superiore ai conglomerati rossi che, come si è detto, affiorano al Passo della Collacchia, uno strato lignitifero della potenza di m 6 che è la continuazione di quello trovato a Poggio alla Foglia.
Il banco è però limitato da interruzioni e presenta un'area utile che non sembra superiore a m 100X100 circa.


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